“Vedere la Juventus così fa male al cuore. La storia e la maglia meritano amore, rispetto, passione e professionalità. Svegliatevi tutti”.
Un semplice e coinciso tweet di Lapo Elkann dopo il ko della Juventus contro il Milan ha scatenato un dibattito sui social. La replica è arrivata da Luciano Moggi, che su Libero scrive un articolo:
“Lapo Elkann – scrive Moggi -, si racconta mettendo l’accento sulla storia della società e la maglia fatta a brandelli da un buon Milan che ha saputo giocare da squadra più dei bianconeri, ma niente più. E da innamorato della Juve quale è si lascia scappare che la maglia e la storia della società meritano più amore rispetto, passione e professionalità. Prerogative tutte esistenti al momento ma ci corre l’obbligo di ribattere al buon Lapo che non sempre sono sufficienti a vincere. Quello che sta cercando adesso c’era sicuramente fino alla Juve del 2006 e magari con maggiore qualità tanto da permettersi di vincere 7 campionati, una Champions, fino a diventare campione del mondo di club.
Purtroppo a quel tempo e soprattutto dopo la morte dell’Avvocato Agnelli del dottor Umberto e dell’avvocato Chiusano, qualcuno infischiandosi proprio della storia e della maglia intese porre fine a quella Juve che avrebbe fatto gioire per tanto tempo i tifosi e in primis la Famiglia. Costringendo tra l’altro quei dirigenti a passare la loro via crucis attraverso due processi…. Un insieme di reati mai potuti provare perché mai commessi, visto che gli arbitri vennero tutti assolti e quell’associazione fu stranamente di due persone come prevede il Codice Penale. E Giraudo e Moggi, incolpevoli e indifesi furono banditi dal calcio senza che qualcuno abbia mai provato rimorso…”.
Non si è fatta attendere la controreplica di Lapo Elkann che ha messo il punto esclamativo alla discussione: “Caro Luciano, De André cantava: ‘Si sa che la gente dà buoni consigli, Sentendosi come Gesù nel tempio, Si sa che la gente dà buoni consigli, Se non può più dare cattivo esempio‘”.