“È un momento doloroso, di un dolore indicibile un ricordo che ho di Simoni. Capitò quando andai al funerale di suo figlio Adriano, che aveva avuto un incidente. Io giocavo nel Bologna, lui allenava il Piacenza. Mi venne incontro, mi abbracciò e cominciammo a piangere. Non avevo il coraggio di guardarlo, quanto dolore…”.
Le parole di Gianluca Pagliuca al Corriere dello Sport dopo la scomparsa del suo ex tecnico ai tempi dell’Inter. Il portierone nerazzurro è distrutto per la morte di Simoni. “All’Inter giocavamo con più moduli, non aveva paura a schierare contemporaneamente Ronaldo, Djorkaeff, Zamorano, Moriero, poi l’anno dopo Recoba, Baggio, Ventola. Era un maestro nel convincerci a dare il massimo”. Il portiere di quell’Inter smentisce che Simoni abbia mai detto “Date la palla a Ronaldo e poi corretegli incontro per abbracciarlo dopo il gol”: “Mah, io non l’ho mai sentita. A noi disse che Ronaldo era speciale, questo sì. Per lui aveva un occhio di riguardo. Ma lo cazziava, anche. Gli diceva: Ronie, tu a vent’anni puoi permetterti di fare una certa vita e allenarti così, ma a trenta te ne accorgerai”.
Infine il ricordo della gara con la Juve del ’98: “Eh sì, io ero il capitano, ero fuori di testa. Anche lui, però. Mi vien male solo a pensarci, lo meritava quello scudetto. Anche nei turni precedenti erano successe cose strane a favore della Juve, va beh, lasciamo perdere. Mi ricordo che Simoni era inviperito, povero. Visse quella giornata come un’ingiustizia”.
Fonte: Sportevai.it