Compie oggi 75 anni il presidente dei presidenti, Massimo Moratti. Nel giorno del suo compleanno, l’ex patron nerazzurro sfoggia ricordi dolci e amari, in un’intervista a Il Giornale. Esattamente 10 anni fa, la sua Inter a Siena conquistava lo Scudetto. Fu il secondo titolo di una stagione pazzesca, storica, irripetibile. Ecco le sue parole:

“C’è stato un momento che la Roma ci superò di un punto in campionato ed ebbi paura che si potesse perdere lo scudetto ma poi loro persero in casa contro la Sampdoria.  La squadra ci ha sempre creduto e non hai mai dato segnali di cedimento sia fisicamente che mentalmente e alla fine ce l’abbiamo fatta a conquistare uno scudetto sudato e meritato”.

Poi si passa all’addio di Mourinho: “Diciamo che io e lui non ne abbiamo mai parlato anche perché era una forma di incantesimo da non rompere. Io non l’ho mai disturbato a questo proposito anche se era nell’aria da tempo che qualcosa potesse succedere a fine stagione., devo dire la verità che effettivamente il gesto di salire sulla macchina del Real Madrid in quella maniera ha fatto discutere…avrebbe sicuramente potuto festeggiare a Milano ma forse non aveva voglia di esporsi in quella maniera davanti a tifosi che ha amato. Era come un addio e penso non se la sia sentita”.

Infine il suo rimpianto più grande, un calciatore che avrebbe voluto a tutti i costi: “Il mio più grande rimpianto è sicuramente il mio Cantona, mi avrebbe fatto vincere tanto ne sono certo…”.

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