C’era da aspettarselo. Con la Juventus in condizioni fisiche e mentali disastrose, si è presa la decisione più assurda, l’unica da scartare: il rinvio. Juventus-Inter era in programma domenica 1 marzo alle 20,45 all’Allianz Stadium, rigorosamente a porte chiuse, per preservare la salute pubblica in bilico a causa del Coronavirus. E invece stamane, è arrivato il dietrofront. Di chi? Della Lega Calcio, su suggerimento (forti pressioni è la versione ufficiale) di Andrea Agnelli.

Nulla può il Governo che aveva dato l’ok alla disputa dei match a porte chiuse. In Italia evidentemente le decisioni per il “regolare” svolgimento del campionato le prendono i soliti noti. Oggi è morto definitivamente il calcio italiano. Ma noi vorremmo fare alcune domande ai geni che hanno preso questa decisione scellerata:

1) Perché giovedì l’Inter ha obbedito e ha giocato a porte chiuse rinunciando agli introiti da stadio?

2) Perché in Serie B si è regolarmente giocato sui vari campi del Nord Italia? C’è un ceppo di virus differente?

3) Per quale motivo mercoledì a Torino si ritornerà ad aprire le porte al pubblico in occasione della Coppa Italia? È finita l’emergenza?

4) Come mai le altre società rimborsano migliaia di euro ai propri tifosi, mentre la Juventus non ne ha la minima intenzione? Forse perché decidono loro quando giocare, dove e come?

5) A cosa servono i calendari estivi se mi ritrovo a giocare Juventus-Inter a fine campionato?

6) Inter-Sampdoria la giochiamo di Ferragosto?

7) Siamo proprio sicuri che Calciopoli sia soltanto un brutto ricordo?

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