Non è tenero sull’Inter Mario Sconcerti. Dopo il big match dell’Olimpico, l’editorialista del Corriere della Sera analizza e scrive:
“La Lazio di Jony e Cataldi, dei tredici titolari fissi, del mercato completamente mancato, è almeno per un giorno il vero avversario della Juve. C’erano sull’Inter da tanto tempo segnali che sono stati ignorati. L’Inter aveva vinto solo quattro delle ultime nove partite. E la decima ha perso. Perché non è mai stata una squadra esatta”.
ERIKSEN COME BENASSI – “Bella squadra ma spinta dalle grida di Conte che ha chiesto Eriksen come se fosse Benassi e non lo ha fatto ancora giocare. E dalla sottomissione della società a un tecnico che l’ha accusata di qualunque cosa e costretta a prendere qualunque cosa. Poi alla fine, l’unico titolare nuovo per Conte è un terzino, Young”.
INTER PICCOLA CON LE GRANDI – “Nel frattempo la squadra è uscita dalla Champions, sempre perdente appena trova un avversario di qualità reale (Juve, Lazio, Barcellona, Dortmund). E’ davvero una sorpresa? Conte ha costruito fin dall’inizio una squadra così concreta e basica che quasi non può essere toccata”.
MERCATO INUTILE? – “Eriksen, che è un grande giocatore ma è un eccesso in un centrocampo alla Conte, è sostituito da Vecino che doveva andarsene. Moses non è mai stato migliore di Candreva in tutte le rispettive carriere. Alzando la personalità della squadra Conte l’ha messa fuori equilibrio. Ha un altro gruppo, non c’è niente di aggiunto, c’è tanto di diverso. Lo ha capito anche lui, infatti gioca ancora con i vecchi, ma i vecchi non bastano, lo ha scritto lui sulla pietra. Ma noi ci siamo cascati e abbiamo glorificato come il nuovo orizzonte una squadra che il suo stesso allenatore giudicava insufficiente. La Juve torna così da sola e guarda la sua nuova avversaria. La Lazio è un canto calmo rispetto all’Inter, è intelligenza, non solo normalità. Non travolge, insiste. Ha fisico e buoni giocatori dovunque. Immobile ha fatto 9 gol più di Lukaku, 6 più di Ronaldo, ma non lo cerca nessuno. Va bene così, è un calcio social, la realtà arriva ultima”.